It's a ......(racconto di una nascita)


Ecco, ci siamo... è il giorno giusto!

E' l'una di notte... il mio secondo bimbo mi chiama, mi alzo e vado a sdraiarmi vicino a lui. In quel momento la sento: una contrazione, lieve, leggera, ma è proprio una contrazione vera

Verso mezzogiorno sono in ospedale, per una visita programmata: ormai sono a 40 settimane e 5 giorni! Erika, la mia ostetrica (che fortunatamente è di turno), mi conferma: sono in travaglio! Dopo il monitoraggio mi porta in camera e mi consiglia di fare una doccia calda.

Entro in doccia e mentre sono seduta mi faccio scorrere l'acqua calda sulle spalle e durante le contrazioni sul petto. L'acqua che scorre sulla pancia mi allevia il dolore, mi rilasso, penso a quel che sarà. Poi, quasi all'improvviso tutto cambia: ho una contrazione dietro l'altra, solo pochi secondi di tregua che sembrano davvero troppo pochi.
Cerco di ricordare qualche respirazione che avevo imparato a yoga, cerco di applicare le tecniche di rilassamento che avevano funzionato così bene durante il mio secondo parto. Ma nulla, il vuoto, non ricordo niente, non sento nessun giovamento.

Da questo momento in poi il vuoto: non riesco a rilassarmi, non riesco trovare tregua. Vedo dottori e ostetriche che entrano in camera, parlano, io non capisco. 
Sento il caldo del liquido amniotico, sento che il bimbo che porto in grembo sta spingendo. Poi una corsa verso la sala parto, ancora dottori e ostetriche tutti attorno. Stringo la mano di mio marito, non trovo tregua. Un dolore intenso, diverso, avvolgente, ininterrotto. Sento voci, il battito del monitoraggio, grido, stringo la mano di mio marito.
Vedo il viso di Erika che cerca di guidare la mia respirazione. Non capisco cosa si dice.
Inizio a spingere, sento il bimbo che sta scendendo. Non so cosa faccio o cosa dico. Solo l'intensità del momento mi avvolge e sfoca le immagini, sfoca le voci.

Sento che sta nascendo e poi... il silenzio. Tutto d'improvviso si ferma. Guardo e vedo il mio bimbo. lo guardo nel silenzio che sembra durare in eterno. Il primo vagito, lo vorrei abbracciare in questo silenzio quasi surreale. E' un maschietto! Mi ero anche dimenticata che non lo sapevamo! A me bastava stringerlo tra le braccia. 
Da quel momento in poi esiste solo lui: Biagio! Il mio cuore di mamma che si fa ancora più grande per abbracciarlo!

I bambini appena nati sorprendono. Sorprendono per la forza con cui vogliono uscire per iniziare la vita. Sorprendono per la loro tenerezza, per i loro gesti. Sorprendono perchè non cercano altro che l'abbraccio della mamma, il suo seno, il suo calore. Sorprendono perchè se lasciati stare vanno a cercare il seno e si attaccano e succhiano senza che nessuno abbia detto loro come fare. Sorprendono perchè non hanno bisogno di tante cose come noi, ma vanno all'essenziale... e ci insegnano che nulla è importante quanto il contatto e l'abbraccio tra mamma e bimbo.